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Prima di mollare, De Luca nominerà i vertici sanitari campani: per noi medici Isde la soluzione è Sergio Costa

In Campania oggi serve l'ex ministro per sperare quanto meno di non lasciare campo libero allo “sceriffo” e alla Lega
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Campo largo, anzi, larghissimo. Così è stata più volte soprannominata la coalizione guidata da Silvia Salis che ha vinto le elezioni a Genova. La Liguria, per noi campani, è la Regione che incassa per il Ssn circa 200 euro in più all’anno per singolo cittadino in quanto è la Regione più anziana di Italia. Noi, pur essendo ancora i più giovani d’Italia, siamo purtroppo anche i più malati a causa del disastro ambientale Terra dei Fuochi.

La scelta di un candidato unitario, ma che sia anche competente e affidabile, è quindi assolutamente vitale per sperare di uscire fuori da questa tempesta perfetta, specie sanitaria. Infatti, grazie a De Luca, non solo non migliorano i dati sull’incidenza e la mortalità specie da inquinamento ma inoltre, poiché curiamo in eccellenza mondiale a prezzi ormai del tutto folli, abbiamo un Ssn ormai al collasso sbriciolato dall’eccesso di malattie incidenti e dai costi per curarle.

Bloccato il terzo mandato, Vincenzo de Luca si prepara adesso a vendere carissima la propria pelle. A giugno procederà alla nomina dei Direttori Generali con blindatissimi contratti quinquennali per tutte le Asl, Irccs e Izs della Campania sulla base esclusiva del suo personale migliore rapporto fiduciario con i candidati. Quindi per i prossimi cinque anni chiunque gli succeda avrà a che fare con tutti, e sottolineo tutti, i Direttori Generali che risponderanno direttamente a De Luca.

Esempio drammatico di cosa significa ciò è dato dalla prima relazione del Commissario Unico alle bonifiche nominato dal governo Meloni, il generale Vadalà, presentata lo scorso 14 maggio. Dalla relazione per la parte sanitaria prendiamo atto che, con la massima nonchalance, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale (Izs) di Portici, oggi responsabile dello studio Spes (scritto nel 2015 dagli epidemiologi dell’Irccs Pascale, dr Maurizio Montella e anche il sottoscritto) con prelievi ai cittadini campani eseguiti nel 2016 (!), ancora non ha prodotto un solo risultato pubblicato né ha trasmesso ai cittadini che nel 2016 hanno fatto i prelievi i risultati individuali di diossine e pcb. Al contrario ha fornito illeggibili esami di metalli pesanti firmati dal dottor Montella, deceduto nel maggio del 2019.

Ancora più grave è la presa d’atto che su ben 72 enti che hanno risposto al Generale Vadalà, l’unica Istituzione sanitaria campana che si occupa per mission di prevenzione, cura e studio dei tumori e che ha scritto lo studio Spes, cioè l’Irccs Pascale, risulta assente tra tutte le istituzioni che hanno risposto al Commissario Unico, lasciando completamente tale onere imposto dalla Cedu all’Italia a chi ha la mission di tutelare le pummarole (Izs) che infatti, al contrario dei cittadini campani, hanno ricevuto i risultati delle proprie analisi subito, entro il 2016.

Unica via di uscita è quindi identificare in Campania un candidato del centrosinistra meno caratterizzato ideologicamente e politicamente che, senza andare in contrasto diretto con il viceré De Luca, non sia tanto incompetente da subire passivamente tutto quello che gli verrà detto e scritto dai funzionari regionali dichiaratamente negazionisti.

A tale proposito ricordo che io stesso ho appena ricevuto una assoluzione dopo circa 8 anni di causa penale con un funzionario apicale della regione Campania, oggi in organigramma ai vertici del controllo atti della Regione Campania, che mi aveva querelato perché io mi ero arrabbiato quando avevo scoperto che egli si impegnava la notte non già a controllare gli atti, ma a scrivere sul sito dei grillini che il Registro tumori non serve: al contrario, con la sentenza Cedu del 30 gennaio 2025, la Regione Campania ha dovuto ammettere i propri ritardi anche sul Registro tumori.

A mio parere quindi, unico potenziale candidato nel centrosinistra non solo in grado di essere realmente unitario, ma soprattutto capace per professionalità acquisita di non farsi abbindolare dai funzionari regionali negazionisti di De Luca, è solo il generale dei Carabinieri Sergio Costa, già pure ministro dell’Ambiente.

Per la Campania serve un candidato Presidente competente in grado, se deve occuparsi ad esempio di trasporti, di indirizzare anche il sindaco di Napoli Manfredi a dirottare immediatamente almeno il 50% del traffico aereo di Capodichino, responsabile insieme al Porto del 40% delle polveri sottili assassine e dei biossidi di azoto che uccidono non meno di 4 napoletani al giorno, quando abbiamo l’aeroporto di Grazzanise abilitato, pronto e vuoto.

Se si fa solo politica nei palazzi non ci si accorge nemmeno, come qualunque cittadino napoletano che lo subisce, che comodamente seduti su una panchina del meraviglioso parco del Museo di Capodimonte è sufficiente una fionda per abbattere in pieno centro storico di Napoli un maxi aereo ogni tre minuti!

Noi medici Isde lo abbiamo già scritto al sindaco Manfredi. Con il nostro primo Convegno dopo la nomina del Commissario Unico generale Vadalà del 17 marzo 2025 (unico Convegno in Campania con ben tre generali dei Carabinieri forestali con i quali abbiamo collaborato), abbiamo indicato secondo noi la strada giusta. In Campania oggi serve il generale Sergio Costa per sperare quanto meno di non lasciare campo libero allo “sceriffo” e alla Lega, come non è certamente in grado di fare il centrosinistra dei “ciucci” – come li chiama il viceré De Luca.

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